La strategia del venditore: fare le domande giuste

08 Ottobre 2018

Fare domande può farci cogliere due obiettivi importantissimi della comunicazione: mostrare interesse e capire.

La domanda poi ha il grande vantaggio di sollecitare un feed back, un ritorno e può consentirci di “guidare” la comunicazione.

Durante una negoziazione è elemento strategico per non perdere l’interlocutore ed indirizzarlo sul tema che ci interessa.

Esistono vari tipi di domande che inducono vari tipi di risposte e che vanno fatte secondo l’obiettivo che ci si pone, vediamole:

  • DOMANDE APERTE

Chi, Che cosa, Dove, Quando, Come, Quale, Quanto, Perché. Queste domande si usano nel contatto, nella fase di conoscenza. Sono quelle a cui si risponde normalmente con frasi di senso compiuto: chiedono all’interlocutore di precisare le sue OPINIONI, i suoi DESIDERI, le sue NECESSITÀ. Manifestano interesse per la persona e le sue idee.

Esempi:

“Cosa pensi di fare per… ?”

“Perché hai pensato di… ?”

  • DOMANDE CHIUSE

Sono rette da un verbo e provocano un SI o un NO. Servono per effettuare controllo o ottenere l’assenso. Sono le domande che richiedono un’informazione specifica ed alle quali, perciò si sollecita una risposta ben circoscritta. Manifestano interesse non tanto per la persona quanto per le situazioni.

  • DOMANDE INFORMATIVE (o neutre)

Siano chiuse o aperte, ci servono per rilanciare la conversazione. Si usano all’inizio di un dialogo.

  • DOMANDE DIRETTE (informative)

Si usano quando è necessario chiedere il parere dell’interlocutore su una questione generalmente in fase di verifica

  • DOMANDE INDIRETTE (informative)

Si proietta il discorso su terzi e si usano all’inizio della conversazione.

  • DOMANDE TENDENZIOSE

Si utilizzano quando la risposta serve a confermare a chi la pone il suo obiettivo. Servono a far dire all’altro ciò che pensiamo noi. Sono domande essenzialmente manipolative e se usate, anche quando sortiscono l’effetto, possono nel tempo generare diffidenza e pregiudicare una relazione trasparente

  • DOMANDE ALTERNATIVE

Riducono lo spazio al NO. Incominciano con un verbo.

  • DOMANDE DI RIMBALZO

Servono a far approfondire dall’interlocutore la sua affermazione per capirne le motivazioni nascoste o veder confermato quanto ha detto.

  • DOMANDE STAFFETTA

Quando si fa intervenire un terzo presente o assente.

  • RIAFFERMAZIONI

Consistono nel ripetere le ultime parole pronunciate dall’interlocutore o l’ultimo concetto. Comunicazione attenzione ed interesse

  • DOMANDE DI CONDIVISIONE

Consistono nell’ipotizzare delle conseguenze che derivano da fatti indicati dall’interlocutore. Questa tecnica verbale consente di passare da un fatto (positivo o negativo) ad un’azione da porre in essere.

Per concludere, qualsiasi sia la domanda, l’importante è mostrarsi sempre interessati e all’ascolto.

 

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